il branco nasce per rendere forte. dentro.

da il minimo indispensabile, il resto è pratica.

                                 tanta.

                                                      mai troppa.

il dolore dura poco, solo il tempo di dimenticarlo.

gli ematomi che orgogliosamente tornano a casa con te, durano poco.

purtroppo

però l’approccio mentale a tutto ciò, una volta innestato ed innescato, dura.

dura per sempre.

il branco è in palestra;

lo è di più, fuori.

il richiamo..sentire il richiamo dei fratelli quando, durante le sere d’ inverno,

o le sere piovose, umide, le sere negative..arrivare a casa, dopo una giornata

devastante, stendersi sul divano e pensare inevitabilmente a loro. sai che i

matti che ti aspettavano in palestra, daranno tutto lo stesso, nonostante

abbiano avuto anche loro una giornata come o peggio della tua. allora inizi

a voler essere d’esempio.

                       per gli altri,

                       ma soprattutto per te stesso.

ed alla fine eccoti li, ad essere proprio tu, l’esempio, senza volerlo,

perché il migliore lo diventi a forza di non esserlo. ricorda, ora e sempre.

ringrazierai il fratello che, con un pugno, ti colpirà il viso, facendoti capire,

nel modo più sincero e reale le tue lacune, invitandolo a colpirti ancora,

finché impari. l’ego muore fuori dalle porte della palestra, fuori dal branco.

l’ ego non deve esistere. fare, sudare, rifare, sudare, ripetere, sbagliare,

sbagliare, sbagliare, l’ unico modo per andare avanti.

la paura è normale, naturale..cosa logica;

                                            superarla, no.

superare le paure, mettersi in sfida con il proprio peggior nemico, aver

qualcosa da dimostrare a lui..ma quel lui sei sempre tu. sei il tuo giudice

più severo. dimostragli che sei più di quel che credevi.

niente coccole, niente belle parole, al massimo una pacca sulla spalla

in birreria, dopo lezione, mentre ti lecchi le ferite, mostrandole ai tuoi fratelli.

quello che promette il branco è solo sporco, grezzo, lurido lavoro affinché

tu possa portarti a casa la pelle, in qualche modo, quando e se succederà.

lettore, ci vediamo in palestra, ora abbiamo un debito io e te.

mi hai dato il tuo tempo leggendo queste righe, io ti darò il mio.

mi hai dato un’ assaggio del tuo impegno, io ti prometto il mio. sempre.